Un'interpretazione innovativa che va oltre molti luoghi comuni
Origini, ascesa e caduta della civiltà precolombiana secondo quanto
lasciarono scritto gli stessi indigeni.
È dal 1519, anno del fatale incontro tra Hernán Cortés e Montezuma,
che la storia dell¿impero azteco è stata raccontata attraverso un unico
punto di vista: quello degli spagnoli. Fino a tempi recenti, infatti, le fonti
storiografiche scritte in lingua nauhatl dai nativi americani che
impararono l¿alfabeto latino erano tradotte solo in parte e raramente
consultate. Il quinto sole propone per la prima volta in tutta la sua
ricchezza una storia degli Aztechi in cui si dà la parola agli stessi
indigeni. In questa avvincente ricostruzione prende finalmente vita il
vero volto di una civiltà complessa e raffinata, lontana dall¿esotismo
degli stereotipi europei, dove i sacrifici umani erano tutt¿altro che
frequenti e che non capitolò senza resistere davanti ai conquistadores.
«Il miglior libro sugli Aztechi mai scritto, punto e basta... Sottrae
Aztechi e Nahua a secoli di caricature colonialiste, rendendoli
nuovamente umani, del tutto umani, con i loro difetti: persone capaci di
brutali violenze ma anche di amore profondo».
History Today
Camilla Townsend
Distinguished Professor of History alla Rutgers University, New Jersey,
è autrice di numerosi libri, tra i quali Malintzin¿s Choices. An Indian
Woman in the Conquest of Mexico, Pocahontas and the Powhatan
Dilemma e Annals of Native America. How the Nahuas of Colonial
Mexico Kept Their History Alive. Il quinto sole ha vinto il Cundill
History Prize ed è stato Libro dell¿anno per «History Today», «Foreign
Affairs» e «The Guardian».