Una storia che si divora e da cui è impossibile staccarsi
Braccati da un boss della droga, una madre e un figlio cercano di
raggiungere il Sogno americano in un viaggio da incubo che denuncia
il presente.
Negli Stati Uniti, dove gli editori hanno fatto a gara per accaparrarselo,
il romanzo è stato accompagnato da una pioggia di lodi, arrivate da
autori di razza come Winslow, Grisham e King, e da un mare di critiche
(imperialismo culturale, pornografia del dolore, luoghi comuni) rivolte
all¿industria culturale bianca e all¿autrice: una scrittrice di origini
portoricane (non messicane!) che dal suo punto di vista privilegiato ha
¿osato¿ raccontare l¿emigrazione messicana in un¿opera di fiction.
Siamo ad Acapulco, dove Lydia, proprietaria di una libreria, vive con il
marito giornalista. Scampata per un soffio alla strage della sua famiglia
ordinata da un narcotrafficante, la donna e suo figlio sono costretti a
scappare. Braccati dal boss, i due cercheranno di raggiungere gli Stati
Uniti attraverso la rotta dei migranti e lungo i binari della ¿Bestia¿, il
treno merci che raggiunge ogni giorno il confine degli Usa. Un viaggio
che diventa una lotta per la sopravvivenza, in un trascinante racconto
di drammatica attualità.
Jeanine Cummins, oltre a Il sale della terra, che oltreoceano ha
bruciato oltre 50 mila copie nel giro di pochi giorni, è autrice di altri
quattro romanzi ancora inediti in Italia.
«Crudo ma sensibile, realistico ma ottimista, grandioso e ruvido. Un
Furore per i nostri tempi».
Don Winslow
«Il sale della terra è un¿opera straordinaria, in perfetto equilibrio tra il
terrore da una parte e l¿amore dall¿altra. Sfido chiunque a leggere le
prime sette pagine di questo libro e a non finirlo».
Stephen King