Conflitti storici ed emotivi in un esordio di rara profondità
Uno straordinario romanzo di formazione, una saga familiare,
l¿epopea di un popolo.
Aida non dimenticherà mai l¿ordine ricevuto dalla madre in quella notte
del 1992: ficcare in una sacca le sue poche cose e abbandonare il loro
villaggio bosniaco per raggiungere il confine con l¿Italia. Lì le aspetta il
padre, che dopo interminabili ore di terrore le conduce alla metropoli
che incarna al tempo stesso paura e speranza: Milano. Costretta a
crescere in fretta, in un Paese straniero, nel dolore e nella confusione
dello sradicamento, Aida percepisce prima e più a fondo dei suoi
famigliari che la nostalgia che li attanaglia tutti è la ricerca di un altrove
irraggiungibile. E che la strada per diventare adulta esigerà proprio da
lei un prezzo altissimo. Un esordio acclamatissimo, la toccante
ricostruzione di un mondo di esuli che ci induce a riflettere
sull¿agghiacciante carico di orrori che ogni guerra riversa
inevitabilmente sui più deboli.
«La narrazione della Carati ci accompagna in un crescendo di
emozioni. Costruisce un racconto fuori dagli schemi e anche dagli
stereotipi con cui di solito affrontiamo il tema dell¿emigrazione. Degli
esuli mostra tutte le contraddizioni.»
Tuttolibri
«Con uno stile piano e asciutto, Alessandra Carati indaga le profonde
lacerazioni inferte dall¿esilio in un romanzo intenso, di rapporti
complicati e spesso taciuti, di personaggi piagati dal dolore e incapaci
di esprimerlo.»
La Lettura
Alessandra Carati vive a Milano. Questo è il suo primo romanzo.