Il nostro Paese è nato grazie anche, e soprattutto, alla Divina
Commedia
Nel 1300 Dante inizia a scrivere il poema principe della lingua italiana.
L¿autore ne analizza e indaga a fondo la prima parte.
L¿idea di Cazzullo è semplice e al contempo molto intrigante:
ricostruire, scena dopo scena, il viaggio immaginario nell¿aldilà che
Dante ha percorso nella prima delle tre cantiche della sua Divina
Commedia: l¿Inferno. Il suo intento è quello di dimostrare che il Sommo
Poeta ha donato non solo una lingua, ma soprattutto una precisa e
fiera identità a noi stessi e all¿Italia, un territorio unito dalla storia, dalla
cultura e dalla bellezza dei suoi paesaggi artistici e naturali, dal lago di
Garda allo stretto di Messina. Unito anche dall¿umanità e dalla capacità
di rinascere dopo le sventure, sino a tornare a ¿riveder le stelle¿. Un
saggio sul più grande poeta nella storia dell¿umanità e sulla nascita di
una nazione, che ci vuole rendere consapevoli di chi siamo e di quanto
valiamo.
Leggerlo perché...
La poesia di Dante si rivolge a ogni generazione di lettori, e quindi
anche a noi. E ci dà la forza di pensare che ogni avversità possa
essere superata.
Aldo Cazzullo è inviato ed editorialista del «Corriere della Sera», per
cui cura la rubrica delle Lettere. I suoi libri sull¿Italia e la sua storia
hanno venduto più di un milione di copie. Tra i suoi ultimi successi: Le
donne erediteranno la Terra, L¿intervista, Giuro che non avrò più fame.
«Se la Commedia è un compendio del sapere universale, il riassunto
che ne ha fatto Cazzullo non è da meno».
Corriere della Sera